Notevole birrificio d’Abbazia dalla storia molto varia ma con un passaggio chiave di non poco conto che andremo a raccontarvi.

Tutto parte però dalla Francia ed in particolare dai monaci Trappisti di Monts de Cats. Qui i monaci perseguitati fuggirono verso il Belgio e giunsero a Watou, nelle Fiandre occidentali, prendendo possesso di una cascina che trasformarono in “Refuge Notre Dame de St. Bernard” dedicandosi alla produzione di formaggi per poi far ritorno in patria nel 1934 mentre Evarist Deconinck ne acquistò i terreni e continuò nella vendita dei formaggi.

Il passaggio chiave nella storia fortunata di St. Bernardus lo si ha nel 1946, quando i vicini Monaci dell’Abbazia di St. Sixtus, coloro che producono la mitica Westvleteren, decisero di sbararzzarsi e fecero costruire un birrificio annesso al caseificio, con tutto il Know How, ricette e persino lieviti di Westvleteren. Ben presto si capì che era più redditizio darsi alle birre che vedere formaggi e così la storia va avanti fino agli anni ’90.

I Monaci di St. Sixtus decidono di riprendere la produzione di birre in casa propria, nasce così St. Bernardus che nel mentre ha imparato abbastanza (usa ancora i lieviti di Westvleteren) ed è quindi in grado di proseguire da sola.
E’ una birra che non essendo prodotto all’interno di un monastero trappista non si può fregiare dell’appellativo Authentic Trappist Product, ma per il resto è un birrificio che se la gioca alla grande con gli illustri “colleghi” in tonaca, anzi possiamo senza grossa presunzione affermare che è la miglior birra d’Abbazia del mondo!

La produzione si attesta attorno agli 80.000 ettolitri, metà destinati all’esportazione, circa una 15 di etichette in gran parte dedicate al campo delle birre d’Abbazia